Il tiraggio è semplicemente il risucchio dell’aria calda verso l’alto e di conseguenza verso l’esterno. Una situazione di tiraggio ottimale si verifica quando altezza e diametro della canna fumaria combaciano perfettamente. In ogni caso, il diametro della canna fumaria non deve mai essere inferiore al diametro della bocca del caminetto. Inoltre, una canna fumaria liscia e circolare offre prestazioni migliori in termini di tiraggio rispetto ad una canna fumaria di sezione quadrata. Premesso che il tiraggio aumenta in funzione dell’aumentare delle temperature e dell’altezza della canna fumaria, è bene sottolineare che il tiraggio non deve essere né troppo né troppo poco potente. Un tiraggio troppo potente, infatti, potrebbe risucchiare troppo velocemente il calore nella canna fumaria: per ovviare a questo problema e ridurre il tiraggio si possono impiegare, delle restrizioni o dei tubi a gomito. Se il tiraggio risulta invece insufficiente, la soluzione potrebbe essere quella di costruire un comignolo più alto. Il funzionamento dei camini è influenzato innanzitutto dalle condizioni atmosferiche, in termini di temperatura e di pressione. Per quanto riguarda le variazioni di temperatura, il tiraggio risulta favorito dalla maggior differenza di temperatura tra i fumi interni al camino e l’aria esterna, dunque durante le giornate più fredde la canna fumaria funzionerà meglio che durante le giornate calde. Per quanto riguarda invece le variazioni di pressione atmosferica, il tiraggio del camino risulta favorito dall’alta pressione atmosferica che accompagna le belle giornate, mentre risente negativamente della bassa pressione che si verifica durante le giornate piovose. Inoltre, ciò è vero anche in termini assoluti, per cui un impianto fumario posto in alta montagna avrà bisogno di una canna fumaria più lunga di un impianto al livello del mare, perché al crescere dell’altitudine la pressione atmosferica diminuisce. Un altro elemento che può avere influenza sul buon funzionamento del tiraggio è il vento, specie se in presenza di alberi, rilievi montuosi o edifici elevati. In tutti questi casi, il problema può essere risolto innalzando l’altezza del comignolo: in tal modo il tiraggio viene agevolato, perché si induce un innalzamento della colonna d’aria esterna, che così diventa più pesante mettendo in movimento la colonna d’aria più calda e leggera. Altri elementi che potrebbero influire sul funzionamento delle canne fumarie sono pareti rugose che provocano attrito, strozzature che creano turbolenze, improvvisi cambiamenti di direzione della canna fumaria che potrebbero ostacolare il movimento dei fumi. Più specificamente: • All’aumentare della rugosità della pareti interne del condotto, aumenta l’attrito e dunque la resistenza al flusso dei fumi. • All’aumentare della velocità dei fumi, aumenterà l’attrito contrapposto ai fumi. • Più irregolare è la sezione del condotto, più facilmente il moto del fluido diventa turbolento, e di conseguenza aumentano l’attrito e la perdita di carico. • Più lungo è il tubo, tanto maggiore sarà la superficie di attrito, e dunque maggiore la perdita di carico.
Le canne fumarie dovrebbero avere un andamento il più possibile diritto e verticale, in quanto una canna fumaria dall’andamento caratterizzato da molte curve e tratti orizzontali o inclinati, vede aumentare la propria lunghezza senza però aumentare la propria altezza: di conseguenza la quantità di aria in essa contenuta potrebbe avere un peso complessivo superiore alla capacità di spinta della colonna d’aria esterna. Per questo, nel caso in cui sia indispensabile prevedere tratti orizzontali o curvature nell’andamento di una canna fumaria, è sempre necessario compensarli con un eguale prolungamento del tratto verticale del comignolo.